MADAGASCAR 2: Oltre i pinguini il nulla


Già il primo Madagascar non era certo quel capolavoro che si racconta, anzi soffriva della ben nota sindrome del Trailer. Questa patologia affligge molto cinema contemporaneo e condanna i film ad avere trailer bellissimi e divertentissimi, purtroppo però quelle spesso si rivelano essere le uniche sequenze degne di nota, con l'unico scopo di attirare al cinema poveri spettatori ingolositi da quanto visto nell'anticipazione. Diagnosi: non c'è cura a parte l'astinenza. Questo problema di cui abbiamo già parlato occupandoci di Kung fu panda, affliggeva in modo spaventoso il primo Madagascar, ma non è così determinante nel secondo capitolo, infatti questi è semplicemente un brutto film. Non solo un brutto film, ma anche un film molto noioso, imbolsito da lungaggini fuori luogo (tutta la tirata sulle origini di Alex e il ritrovamento della sua famiglia fanno venire il latte alle ginocchia), da trovate a dir poco sconcertanti (l'amore proibito di Melman per Gloria non era minimamente accennato nel primo capitolo e invece qui sembra che esista da sempre) e da personaggi al limite dell'insopportabile (la vecchina-terminator vorrebbe sembrare simpatica ma dopo un pò fa solo pena). Insomma nella prima parte come nella seconda, la baracca viene tenuta a galla dai pinguini, personaggi strepitosi che regalano le uniche sequenze da applauso. Interroghiamoci dunque sul successo di questi film, sulla loro proclamazione a classici, quando la trama di Madagascar 2 starebbe scritta su di un fazzoletto, forse ci siamo imbarbariti noi o forse il tempo dei veri classici è talmente lontano che cerchiamo di abbozzare tristemente. Un fatto però è certo, mia figlia che ha due anni rimane incantata da La sirenetta e Dumbo, ma non si fila per niente Kung fu panda, un motivo ci sarà. Sono quasi disposto a scommettere che la responsabilità principale la si debba addossare alla carenza di idee che ormai da anni affligge il mondo del cinema, non parlo solo del cinema di animazione, ma di tutto il cinema, non è possibile che si producano pellicole basate su videogiochi, fumetti e serie televisive, si mettano in cantiere sequel strampalati e remake che hanno del grottesco. Non lamentiamoci delle sale deserte e del download selvaggio, andare al cinema costa 8 Euro, ripeto 8 Euro, ma chi spende una cifra simile per sorbirsi una vaccata? Chi è l'illuminato filantropo destinato a sponsorizzare Max Payne e Disaster Movie, ossessionato a tal punto da Aldo, Giovanni e Giacomo da tollerare il pagamento di un simile obolo pur di garantirne la libertà artistica? Di questi tempi la gente vuole qualità, non ne può più di accontentarsi della mediocrità, per lo meno al cinema esige eccellenza e la merita. Torniamo a fare grandi film e allora il pubblico tornerà al cinema. Abbasso la mediocrità, abbasso Madagascar 2, abbasso il pessimo cinema.

LA SCENA CHE VALE IL FILM
L'inizio con la "dissacrazione" del logo della Dreamworks da parte dei soliti pinguini è fantastico e e fa ben sperare per il resto del film, purtroppo resterà solo una speranza.

VOTO

Se avete da 00 a 13 anni:
Mi piace se ti muovi, 7
Se avete da 13 a 20 anni:
Bellissimi i pinguini, 6,5
Se avete da 20 a 30 anni:
Forti anche le scimmie, 6
Se avete da 30 a 40 anni: Bò!, 5
Se avete da 40 anni in su:
Proprio no, 4

Madagascar 2 (Usa 2008)
Regia di Eric Darnell e Tom McGrath

Trailer italiano di Madagascar 2
http://www.youtube.com/watch?v=aGSrZWBHPo8
Trailer originale di Madagascar 2
http://www.youtube.com/watch?v=-XO2kjjlKrM

COME DIO COMANDA: Grande film!


Ecco come dovrebbe essere un film tratto da un bellissimo romanzo. Sgombriamo subito il campo da dubbi, Come Dio comanda è davvero un grande film. Storicamente tutti quelli che si sono cimentati nell'adattamento di un romanzo per il grande schermo si sono trovti davanti due strade da percorrere: cercare di essere più fedeli possibile al testo tentando di trasporre su pellicola l'emozione che trasuda dalle pagine, oppure tradire in tutto e per tutto il testo di riferimento e pur mantenendone il tema centrale, creare qualcosa di diverso, un'esperienza nuova, un altro mondo. Personalmente prediligo i film che tradiscono i libri, infatti per quanto accurati si possa essere non si arriverà mai ad eguagliare la pagina scritta che ovviamente può contare su di un maggior respiro. Ben altra cosa sono i film che tradiscono in parte o completamente il testo di riferimento, penso a Shining di Stanley Kubrick o alla trilogia del Signore degli anelli di Peter Jackson, insomma grandi film che però hanno avuto il coraggio di scostarsi dalla pagina scritta, cercando di essere film e non film tratti dagli omonimi tomi. E' proprio questo che si apprezza in Come Dio comanda, Salvatores (a tutti gli effetti forse il regista più interessante del nostro cinema per la sua infinita voglia di esplorare e sperimentare) prende il bellissimo testo di Niccolò Ammaniti e con la complicità dell'autore stesso lo ripulisce di tutto ciò che francamente risultava infilmabile, restituendoci così un'opera che va dritta al cuore senza perdersi, anzi aggiungendo elementi di riflessione in più proprio là dove la pagina scritta si interrompeva, lasciando tutto in sospeso. Operazione molto coraggiosa quella di Salvatores che dopo Io non ho paura (in quel caso il film era invece fedellismo al libro) torna ad adattare una storia di Ammaniti, personaggi assenti di cui però non si sente la mancanza, azioni ed intenzioni travisate e incomplete, tutto serve allo scopo di raccontare la storia di un padre e di suo figlio, punto e basta. Il resto è accessorio, gli stessi eventi che fanno da cornice a questa relazione lo sono, Salvatores sembra dirci che al di là di tutta la miseria e le brutture, la violenza e la follia, un padre è sempre un padre, un figlio è sempre un figlio e il loro amore è al di là ogni cosa, del bene e del male. Come la pioggia battente non cancella i peccati, come la follia resta follia, come la violenza è dentro ognuno di noi, come la miseria si nutre di se stessa, come l'amore è ovunque, come un padre per un figlio, come un figlio per un padre e come Dio comanda.
Altissima vetta di maturità artistica.

LA SCENA CHE VALE IL FILM
Il finale è da pelle d'oca. Bellissimo.

VOTO

Se avete da 00 a 13 anni:
Assolutamente no, nc
Se avete da 13 a 20 anni:
Però..., 6,5
Se avete da 20 a 30 anni:
Bello, 7
Se avete da 30 a 40 anni: Bellissimo, 8
Se avete da 40 anni in su:
Bello, 7

Come Dio comanda (Italia 2008)
Regia di Gabriele Salvatores
Con Filippo Timi, Alessandro Bressanello, Elio Germano

Trailer di Come Dio comanda
http://www.youtube.com/watch?v=nYqxEoL9IPs

COME UN URAGANO: Geriatric Love


Premessa numero uno: da uomo lo devo ammettere, Richard Gere sta invecchiando proprio bene e il suo fascino migliora con l'età, bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare. Premessa numero due: da uomo lo devo ammettere, Diane Lane che francamente non mi aveva mai attirato gran che, invecchiando è diventata una donna molto affascinante, bisogna dare a Cesarina quel che è di Cesarina. Ora che abbiamo liquidato il lato estetico dedichiamoci al film. C'è qualcosa di genetico che scatta in ognuno di noi quando ci predisponiamo a vedere un film: vi è mai capitato di non aspettarvi nulla e di rimanere piacevolmente coinvolti e di aspettarvi tanto e di restare drasticamente delusi? Bè se vi è capitato un fenomeno simile potete capire il mio stupore di spettatore che si reca sabato 27 Dicembre ad una multisala della propria città, fa la fila e appena giunto alla cassa scopre che il film che voleva vedere (Come Dio comanda) è già iniziato e quindi deve ripiegare su qualcos'altro e l'unico titolo papabile altri non è che Come un uragano. Rassegnato acquisto i biglietti e mi accomodo in sala tra i borbottii di mia moglie, insoddisfatta del ripiego, mi abbandono sulla poltrona e mi sorbetto un'ora e quaranta di storia d'amore tra adulti maturi che ritrovano la gioia di vivere e di farsi travolgere dal destino e dalla passione. Non solo, mi commuovo e il film mi piace pure, a questo punto esco dalla dalla sala stupito. Delle due l'una o è vero il ragionamento fatto sopra oppure sto invecchiando. In realtà credo che sia un mix delle due cose, infatti se da un lato è vero che non mi aspettavo nulla, è anche vero che non sono più un ragazzino e che i miei gusti cinematografici stanno cambiando, evolvendo. Vero per esempio è che se un film ha al suo interno un rapporto più o meno travagliato tra un genitore e un figlio, è quasi certo che quel film ai miei occhi acquisterà qualche punto in più e di sicuro otterrà la mia partecipazione emotiva. Non siamo gli stessi spettatori che eravamo e i film che ci piacciono cambiano continuamente, così non è escluso che una tipologia cinematografica che abbiamo detestato fino a ieri (la storia d'amore romantica per esempio), si riveli essere sorprendentemente di nostro gradimento. Il cuore invecchia, rendiamocene conto, più passa il tempo più batte lentamente, facendoci apprezzare anche pellicole e piccolezze insospettabili. Volendo poi essere sinceri fino in fondo non ha nulla che non va questo Come un uragano, la trama è banalotta, ma gli interpreti sono navigati professionisti e funzionano alla grande, il finale è telefonatissimo ma ci si arriva gonfi di emozione e in ultimo...ma chi voglio prendere in giro, sto invecchiando, punto e basta.

P.S. Ma porco Sparks (autore del libro da cui è tratto il film e già responsabile de Le parole che non ti ho detto e I passi dell'amore) ma è mai possibile che con te si finisca sempre a fare un giro in obitorio? Una volta, dico una volta, non potresti placare la tua sanguinosa sete di vendetta e regalare a noi tutti un cavolo di happy end? Te lo chiedo in ginocchio.

LA SCENA CHE VALE IL FILM
Il telefonatissimo finale, lo spettatore lo sa cosa sta per accadere eppure l'emozione sale e fa inumidire gli occhi...sto proprio invecchiando.

VOTO

Se avete da 00 a 13 anni:
Che palla mamma, 3
Se avete da 13 a 20 anni:
Che due gran palle, 2
Se avete da 20 a 30 anni:
Pensavo peggio, 6
Se avete da 30 a 40 anni: A tratti commuove, 6,5
Se avete da 40 anni in su:
Che bello!, 7

Come un uragano (Nights in Rodanthe,Usa 2008)
Regia di George C. Wolfe
Con Richard Gere, Diane Lane

Trailer italiano di Come un uragano
http://www.youtube.com/watch?v=ltbPqgXITZo
Trailer originale di Come un uragano
http://www.youtube.com/watch?v=wABFdUIIxlw

IL COSMO SUL COMO': C'erano una volta tre comici...


Correva l'anno 1997 quando la penisola tutta veniva scossa da capo a piedi da un terremoto chiamato Aldo, Giovanni e Giacomo, che con il rutilante Tre uomini e una gamba avevano fatto divertire tutti gli italiani che gli avevano dato fiducia seguendoli nel grande salto dal piccolo schermo (e dai teatri) a quello grande, al cinema. Sono passati 10 anni e dopo alti (Chiedimi se sono felice) e bassi (La storia di Al, John e Jack) il dinamico trio si ripresenta anche questo natale all'appello del cinema italiano. Fughiamo subito il campo dai dubbi, questo Il cosmo sul comò è un brutto film, non fa ridere e non ha nemmeno la corposità o la cattiveria necessarie per risultare un'apologo sull'italianità contemporanea. Non aiuta certo la divisione in quattro episodi più un quinto che fa da imbarazzante collante, la sensazione è di una discontinua sceneggiatura tutta buchi e battutine da bar, il sapore che rimane in bocca usciti dalla sala, è amaro ed ha il gusto della beffa. Ma vediamo di entrare meglio nel dettaglio. Il primo episodio parte bene inanellando una serie di divertenti siparietti che ben predispongono lo spettatore, peccato che il finale cada in una telefonatissima trovata che più che divertente appare triste e scontata. Il secondo episodio è quanto di più imbarazzante il trio di comici abbia mai portato sullo schermo, scrittura scontata, pochissimi momenti divertenti, la noia regna sovrana. Nel terzo la musica non cambia e la trovata dei quadri che parlano è francamente mal sviluppata, chiudendo il tutto in modo superficiale e porgendo la guancia ad un irritante siparietto gay. Finalmente la narrazione decolla e la carne al fuoco si fa saporita nel quarto ed ultimo episodio del film, in cui un bravo Giacomo tenta disperatamente di avere un figlio. L'episodio ha una scrittura forte e risulta estremamente godibile e divertente, peccato che nel finale non abbia il coraggio di osare fino in fondo, un pizzico di cattiveria in più avrebbe giovato al punteggio del film. Tutto qui, l'ennesima occasione mancata che dopo il malriuscito Amplagghed conferma una crisi profonda all'interno del trio comico più famoso del bel paese. La sensazione è quella di un'eterna indecisione tra un film vero, impegnato, affrontando tematiche di spessore magari col sorriso sulle labbra e l'ennesima prova comica calcolata sulle aspettative del pubblico. Credo che sia giunto il momento di scegliere, di maturare e di crescere, ora basta giocare a fare il cinema.

LA SCENA CHE VALE IL FILM
La partenza per le vacanze di Giovanni e la sua famiglia è davvero da mal di pancia dal ridere.

VOTO

Se avete da 00 a 13 anni: Non fa tanto ridere, 6
Se avete da 13 a 20 anni: Mi sono divertito, 7
Se avete da 20 a 30 anni: Carino pensavo meglio, 5
Se avete da 30 a 40 anni: Speravo molto meglio, 5
Se avete da 40 anni in su: mmm...non ci siamo, 4

Il cosmo sul comò (Italia 2008)
Regia di Marcello Cesena
Con Aldo, Giovanni e Giacomo.

Trailer de Il cosmo sul comò
http://www.youtube.com/watch?v=yGbItjH_cDc

DISASTER MOVIE: Punto di non ritorno


Non volevo guardare questo film ma ho voluto farlo per poterne scrivere, di lui e dei suoi predecessori... era quantomeno necessario. C'erano una volta i film demenziali, senza voler scomodare il mito (Helzapoppin) troviamo alcuni esempi di demenzialità nel mondo del cinema che hanno del geniale: John Landis con Ridere per ridere o quella misconosciuta chicca di Donne amazzoni sulla luna, le prime opere di Woody Allen, Bananas e Amore e guerra sopra tutti, fino a giungere al cinema del premiato terzetto Zuker Abraham e Zuker, responsabili di L'aereo più pazzo del mondo, Top secret (vero capolavoro assoluto della loro filmografia) e la trilogia de La pallottola spuntata. Altri esempi più o meno blasonati hanno fatto divertire le platee di mezzo mondo per moltissimi anni, dando vita per esempio ai due Hot shots, al poco noto Palle in canna e all'imbarazzante Riposseduta. Ma questo era il passato, ora il cinema demenziale pretende di far ridere in modo diverso, complice la deriva narrativa iniziata con i vari Scary movie, di cui si salvava solo il primo, ora non ci si affida più ad una sceneggiatura, ora si citano pedissequamente film usciti di recente. Tutto qui, si pretende che lo spettatore si diverta vedendo un dabbenuomo vestito come Borat o una povera tapina che parla e si atteggia come Juno, azzerando completamente la scrittura cinematografica e lasciando lo spettatore a gustarsi (si fa per dire) una fuoco di fila micidiale di citazioni. Quindi sgombriamo il campo da dubbi, NON FA RIDERE. Vedere Carmen Electra che si presenta vestita da Angelina Jolie e la scimmiotta in una rivisitazione di Wanted NON FA RIDERE, vedere Hulk che si trasforma e perde i pantaloni NON FA RIDERE, assistere alla demolizione del mito di Indiana Jones facendo interpretare l'immarcescibile archeologo da un attore nero e nano NON FA RIDERE (ed è anche piuttosto di dubbio gusto per quanto riguarda i diritti civili), ma più di ogni altra cosa partecipare alla sfilata dei sosia di Jessica Simpson, Amy Wynehouse e Hanna Montana NON FA E MAI FARA' RIDERE. Il problema è che il film è tutto qui, non ha storia ne intreccio, si procede solo per accumulo di sequenze più o meno disarmanti, fino ad arrivare all'imbarazzante minutaggio di un'ora e dieci circa...pietoso. Stupisce quindi che un simile guazzabuglio di cattivo gusto ottenga larghi consensi tra il pubblico giovane, imbarazza pensare che pellicole horror e cinepanettoni vengono criticati per l'eccessiva violenza gli uni e per la smaccata volgarità gli altri, mentre film del genere girano a piede libero nelle nostre sale insultando l'intelligenza del pubblico che ha la sventura di imbattervisi. lancio quindi il mio accorato appello, se nel titolo di una pellicola in uscita trovate la parola MOVIE, lasciate perdere, scappate a gambe levate perchè probabilmente quella in cui vi siete imbattuti è spazzatura della peggior specie: IGNORANZA.

LA SCENA CHE VALE IL FILM
Il trailer di Watchmen prima che il film cominci.

VOTO

Se avete da 00 a 13 anni: Che schifo, 3
Se avete da 13 a 20 anni: In classe mia l'hanno visto tutti, 7
Se avete da 20 a 30 anni: Assolutamente no, 5
Se avete da 30 a 40 anni: Aiutateci, 2
Se avete da 40 anni in su: Perchè tanto odio, 2

Disaster Movie (Usa 2008)
Regia di Jason Friedberg, Aaron Seltzer
Con Carmen Electra, Matt Lanter, Kimberly Kardashian

Trailer originale di Disaster Movie
http://www.youtube.com/watch?v=tihG_2BSUqg

Trailer italiano di Disaster Movie
http://www.youtube.com/watch?v=QEmqjpNmf2Q

PASSENGERS: Un valido aiuto per chi esce dal coma


Negli ultimi anni Hollywood si è fatta sempre più sensibile verso certe tematiche, ma anche verso un certo tipo di pubblico, si è diversificato il target e dopo gli adolescenti e le casalinghe ora è giunta la volta di coloro che sono appena usciti da un coma durato 50 anni. Hollywood non dimentica questi potenziali clienti e li premia con un film cucinato e cotto solo per loro. Ecco quindi che il nostro ipotetico paziente, dopo 50 anni di buio decide di vedere un film e così a digiuno di ben 50 anni di cinematografia e sceneggiatura, letteratura e televisione, approda nella sala in cui è in programmazione Passengers. Il nostro rimmarrà estasiato e soprattutto stupito dal colpo di scena finale, uscirà dal cinema compiaciuto e si domanderà distrattamente come mai gli altri spettatori stiano invece marciando come un branco di bufali inferociti verso la cassa chiedendo la testa del titolare. Il problema di fondo risiede nel fatto che bisogna essere stati in coma per 50 anni o aver vissuto su marte per lo stesso periodo per non trovare inutile questo film. La storia poggia tutta sul finalone ad effetto, ma purtroppo l'effetto si perde perchè dopo circa dieci minuti di film è chiaro a tutti dove si andrà a parare, risulta anche duro arrivare in fondo perchè per ottenere qualche spunto degno di nota, bisogna attendere per un'interminabile ora e 15 minuti, mettendo a dura prova le palpebre di chiunque. Ora io non credo che Hollywood pensasse di stupire nessuno, sapeva benissimo che la storia era trita e ritrita e che nessuno si sarebbe stupito, anzi molti si sarebbero irritati, a meno che come dicevo all'inizio questo film non sia confezionato per scopi umanitari e scientifici, aiutando chi meno fortunato di noi può riaffacciarsi dopo tanto tempo al mondo della celluloide. Grazie Hollywood per questa zozzeria, grazie per questo bignami su pellicola dei luoghi comuni, grazie di aver creato un prodotto per far riposare gli occhi di chi lo guarda, grazie per il coraggio che dimostri infatti il rischio è che i tuoi entusiasti clienti di oggi, decidano domani schifati di tornare in coma. Scherzi a parte state lontani da questa schifezza.

LA SCENA CHE VALE IL FILM
Alla fine dei giochi il momento meglio riuscito del film è il telefonatissimo finale.

VOTO

Se avete da 00 a 13 anni: Mamma ho sonno, 3
Se avete da 13 a 20 anni: Mi ricorda qualcosa ma gran storia, 6
Se avete da 20 a 30 anni: Carino ma non c'era quel film...., 5
Se avete da 30 a 40 anni: Non c'era quel film di Tornatore..., 5
Se avete da 40 anni in su: Zzzzz...., 3



Passengers (Usa 2008)
Regia di Rodrigo Garcia
Con Anne Athaway, Patrick Wilson

Trailer italiano di Passengers
http://www.youtube.com/watch?v=XcODZ-top5w

Trailer originale di Passengers
http://www.youtube.com/watch?v=Qj2pXJPNAW4

BLADES OF GLORY: Guilty pleasure


Ognuno di noi ha il suo scheletro nell'armadio. Il mio si chiama Blades of glory. Ne sono orgoglioso. Ho recentemente rivisto per l'ennesima volta questo film e mi corre l'obbligo di parlarne . So benissimo che molti non saranno d'accordo, soprattutto quella critica paludata e snob che si sdilinquisce per il cinema iraniano e si scioglie come neve al sole davanti ad un cortometraggio armeno, ma devo veramente dichiarare il mio amore incondizionato ed eterno per questa pellicola, capace di migliorare ad ogni visione. Non sto scherzando, Blades of glory è il sogno di ogni appassionato di cinema che abbia forgiato i propri muscoli cinematografici nei cupi anni '80, anni in cui accanto alla visione di classici obbligatori per l'educazione sentimentale di ogni cinefilo che si rispetti, veniva in segreto coltivata la passione per i film di John Hughes e per le parabole a sfondo agonistico come Karate kid e Rocky IV. Blades of glory è la summa di tutto quello che quel cinema sapeva ispirare, dal sentimento di rivalsa tipico di quegli anni al raggiungimento del sogno, fino alla catarsi finale. Vedere la storia di due pattinatori maschi che sfidano uniti la coppia di favoriti alle olimpiadi invernali, ha del galvanizzante, in un'ora e mezza il film regala emozioni, risate e dissacrazione, fino ad arrivare alle lacrime nel fantastico e mitologico finale. I momenti da applauso sono tantissimi e la sceneggiatura regge alla grande, spalleggiando i due protagonisti e fornendo loro su di un piatto d'argento alcuni momenti comici assolutamente indimenticabili. Insomma un grande film, non da esibire con gli amici, citandolo nelle conversazioni colte, ma piuttosto un classico segreto da proteggere. Quando finalmente poi incontrerete sulla vostra strada qualcuno che coltiva il vostro stesso piacere segreto, allora non mancherà un lungo abbraccio e qualche lacrima, tipica di due affinità elettive che si sono riconosciute. Da vedere a vostro rischio e pericolo.

LA SCENA CHE VALE IL FILM
La prima esibizione in coppia accompagnati da I don't wanna miss a thing e il meraviglioso finale.

VOTO

Se avete da 00 a 13 anni: Papà voglio fare pattinaggio, 8
Se avete da 13 a 20 anni: Non male dai, 6
Se avete da 20 a 30 anni: Il prossimo film lo scelgo io, 5
Se avete da 30 a 40 anni: Ci ho portato mio figlio, 5
Se avete da 40 anni in su: Il ghiaccio è sempre il ghiaccio, 6


Blades of glory (Usa 2007)
Regia di Josh Gordon, Will Speck
Con Will Farrell, Jon Heder

Trailer originale di Blades of glory

ULTIMATUM ALLA TERRA: Inutile? Forse no.


La domanda sulla bocca di tutti i cinefili incalliti e i puristi dell'ultima ora è sempre quella: Perchè fare un remake di un classico? Forse qualche anno fa mi sarei schierato tra coloro che declamano questo interrogativo come fosse un mantra e magari si rifiutano anche di vedere il nuovo film, indignati con Hollywood e con questi sceneggiatori d'oggi privi di idee e di spina dorsale. Questo però qualche anno fa, ora sono diverso e ho uno sguardo un pò meno intransigente sul mondo, ho avuto una figlia, mi sono sposato e ho comprato una casa e così per me il mondo non è più solo bianco o nero, ma presenta molteplici ed interessanti sfumature di grigio. Perchè dunque fare un remake di un classico? Semplice, perchè quel film ha più di 50 anni e in così tanto tempo, il mondo è cambiato, siamo cambiati noi e sono cambiati i modi di approcciarsi a certe tematiche. In più non bisogna mai dimenticare che approcciarsi ad un classico è sempre un'operazione interessante, cambia l'occhio dietro la macchina da presa e cambiano interpretazione e simbologia. Rinnegare questo sarebbe come dire che è inutile portare ancora a teatro testi di Sofocle e Shakespeare o rappresentare opere di Puccini e Verdi. I classici non sono mai immutabili, ma hanno bisogno di respirare, di essere reinterpretati e reinventati continuamente, solo così continueranno a vivere e non finiranno a far la muffa sugli sterminati ed impolverati scaffali del patrimonio dell'umanità. Detto questo Ultimatum alla terra non è malaccio davvero, aggiornato ai giorni nostri il film guadagna in effetti speciali e in trovate intelligenti (vedi per esempio le sfere-arca e il finale), confermando che nonostante qualche scivolone ed alcune ingenuità il vecchio classico è ancora capace di macinare fior di emozioni. Insomma una scommessa vinta che piacerà al neofita e non farà storcere troppo il naso al purista...cosa volere di più.

LA SCENA CHE VALE IL FILM
La devastazione e il bel finale.

VOTO

Se avete da 00 a 13 anni: Bello ma fa un pò paura, 6
Se avete da 13 a 20 anni: Bello ma noioso, 6
Se avete da 20 a 30 anni: Bellino ma strampalato, 6
Se avete da 30 a 40 anni: Non credevo ma mi è piaciuto, 7
Se avete da 40 anni in su: Che nostalgia, 7

Ultimatum alla terra (The day the earth stood still ,Usa 2008)
Regia di Scott Derrickson
Con Keanu Reeves e Jennifer Connelly

Trailer italiano di Ultimatum alla terra
Trailer originale di Ultimatum alla terra

DEATH RACE: Che spasso!


Che bello, che divertimento, che goduria, che spasso. Death Race è il classico action che piace a me, tanta adrenalina, tanto sangue e tante battute memorabili pronunciate a denti stretti da uomini duri come la selce. Ovvio che chi si avvicina a questo tipo di prodotti si aspetta solo divertimento e se ne sbatte dell'introspezione psicologica o delle tematiche sociali, chi è disposto a spendere 7 euro e mezzo per vedere un film chiamato "corsa della morte" vuole vedere due cose: corse spettacolari e morti ancora più spettacolari. Al diavolo la cinefilia, il cinema d'autore e di qualità, qui si parla di intrattenimento puro e semplice. Una pellicola nata per titillare le poco esigenti papille gustative del teenager medio, dedito all'uso del computer e all'abuso dei videogames, un viaggio a senso unico sparati come palle di cannone verso la carneficina più plateale. Purtroppo questo vale per la prima parte del film dove non si fa a tempo a contare i cadaveri, nella seconda il piede si solleva dall'accelleratore per inserire a forza un pò di sostanza narrativa dove in realtà non era richiesta, alleanze telefonate ma inutili, buonismo e cameratismo da filmaccio anni '80 e una bellissima bambina, sono gli elementi che fanno crollare il finale, negadoci anche il gusto di un sano faccia a faccia tra il buono e la cattiva del film. A volte bisogna cercare di essere coerenti ed onesti con se stessi, quindi se stai facendo un film pop corn alla Snake on the plane tanto per capirci, devi giocare di accumulo ed esagerazione, lascia i buoni sentimenti e le catarsi al cinema italiano, metti la quinta e spingi più che puoi sull'accelleratore, portandoci con te là dove non c'è luce e fa un caldo d'inferno. Questo è l'unico peccato mortale di Death race, ad un certo punto tira il freno a mano e lo spettatore rimane imbambolato, con una fastidiosa fitta procuratagli dalla cintura di sicurezza a fargli compagnia, confuso e disorietato a domandarsi cosa sia successo e da dove sia spuntata quella cintura che all'inizio del viaggio neppure c'era...

LA SCENA CHE VALE IL FILM
Il primo giro della Death race è davvero notevole, sangue a secchiate.

VOTO

Se avete da 00 a 13 anni: Vietatissimo, n.c.
Se avete da 13 a 20 anni: Fighissimoooooo, 9
Se avete da 20 a 30 anni: Abbastanza figo, 7
Se avete da 30 a 40 anni: Non credevo ma mi sono divertito, 6
Se avete da 40 anni in su: E' uscito un nuovo film con Accorsi, n.c.

Death race (Usa 2008)
Regia di Paul W.S. Anderson
Con jason Statham, Joan Allen

Trailer italiano di Death race
http://www.youtube.com/watch?v=isJtAxV9NHk
Trailer originale di Death race
http://www.youtube.com/watch?v=BxKYvaIEkIU