CAMBIO DI GIOCO: lacrime targate Disney


Personalmente io piango, lo dico senza ritegno.
Ci casco ogni volta, anche se prometto a me stesso
che questa volta sarò più furbo, alla fine ci casco sempre.
Sto parlando dell'ennesimo film targato Disney, non c'è
niente da fare sono i film più scemi, più banali, più studiati
a tavolino, eppure io mi diverto e mi commuovo sempre.
Non si scappa, mi succede ogni volta.
Anche questo filmucolo da quattro soldi, telefonato fino
all'ultima inquadratura (uomo grande e grosso messo in
una condizione imbarazzante, prima fa il duro e poi si
scioglie come neve al sole) non propone niente, ma proprio
niente di nuovo eppure sulle mie corde emozionali più
nascoste ha un effetto devastante. Capita così che io mi
sciolga in calde lacrime vedendo The Rock (cioè un ex
lottatore che si chiama La Roccia) che abbraccia la sua
figlioletta e le dice che è la cosa più importante che gli
sia capitata nella vita.
Ecco tutto qui, la Disney gioca sporco e fa leva lì dove
fa più male, il cuore dei sentimenti nudi e senza filtri:
l'amicizia, l'amore per i figli/genitori, il sacrificio....
insomma le basi di tutto.
Io ho visto uomini grandi e grossi commuoversi ogni volta
che quei benedetti bobbisti giamaicani tagliano il traguardo
col bob in spalla nel finale di Cool Runnings-4 sotto zero.
Di contro se osservate i bambini, raramente si commuovono
spesso anzi colgono solo il lato divertente.
Questi film sono studiati apposta per noi adulti, i sadici
sceneggiatori della mitica casa di produzione del topo con le
grandi orecchie, non fanno altro che complottare alle nostre
spalle, il loro semplice e turpe obbiettivo è quello di farci tornare
bimbi, facendoci apprezzare quello che davvero conta e soprattutto
facendoci rimpiangere tutto quello che abbiamo perso per strada.
Un adulto di fronte a certi film "per famiglie" abbassa la guardia,
ma è proprio allora che il topo con le grandi orecchie colpisce.
Il topo sa aspettare, prepara il terreno, ti distrae con qualche
battuta. un paio di situazioni divertenti e poi ZAC, sei fritto.
In men che non i dica hai assistito ad una scena familiare che il tuo
cervello registra come ricordo, è lì che casca il raziocigno è proprio
lì che crollano le difese, perchè di fronte a sentimenti così puri,
spudoratamente esibiti, l'adulto non ha difese, può solo lacrimare
come e peggio di un salice.
Ecco quindi raggiunto lo scopo, hai divertito i bambini e hai fatto
credere ai grandi di aver assistito ad un film edificante che parla
di valori veri e che oltre a divertire educa.
Il topo ha già vinto e sempre vincerà perchè che lo si ammetta o
no come dicevano i Fab Four: All you need is love.
Detto ciò sia chiaro che non c'è stata una volta che io non sia stato felice
di farmi commuovere da uno di questi film, non ho mai avuto il ben
che minimo rimpianto di versare calde lacrime per il The Rock di
turno, il cinema è anche questo EMOZIONE.
La differenza sta nel saperlo riconoscere ed accettare.

IL MOMENTO CHE VALE IL FILM
Lo strascontatissimo e telefonatissimo finale, in cui senza neanche
accorgervene roventi lacrime righeranno le vostre guance di scafati
e responsabili adulti. Impossibile resistere.

VOTO

Se avete da 00 a 13 anni: Bellissimo, 7
Se avete da 13 a 20 anni: Non guardo certa roba, 4
Se avete da 20 a 30 anni: Ho pianto ma non lo dire a nessuno, 6
Se avete da 30 a 40 anni: Ci ho portato ieri mia figlia, 6
Se avete da 40 anni in su: Bellissimo, 7



CAMBIO DI GIOCO (THE GAME PLAN - USA 2007)
Regia di Andy Fickman
Con: The Rock, Kyra Sedgwick, Roselyn Sanchez.

Trailer originale di Cambio di gioco
http://it.youtube.com/watch?v=okZ4S4yjvlw

Trailer italiao di Cambio di gioco
http://it.youtube.com/watch?v=17KiEqTZnGo

BE KIND REWIND: io amo il cinema


E' tutto lì in quell'ultima inquadratura in cui tutta la città
è riunita a guardare una vetrina di un negozio su cui viene
proiettato un finto documentario sulla vita di Fats Waller.
Finto come finto è il cinema, incantato come solo il cinema
sa essere, quella città immobile, tutti quegli spettatori,
presi, rapiti e catturati dalle immagini di un'arte che non
finirà mai di stupire, meravigliare e accomunare le persone.
Be kind rewind è un atto d'amore verso il cinema nel modo
più autentico e genuino che si possa immaginare, attraverso
i "remake" dei film (non dessay badate bene, ma film di
cassetta che tutti hanno visto) Michael Gondry omaggia il
fare cinema e il cinema come eterno incantatore.
La settima arte, viene rappresentata con affetto e con
rispetto, da un regista che ha fatto del sogno e della fantasia
la sua ragion d'essere, è quindi con tanta delicatezza e tanta
poesia che ci si avvicina a classici più o meno indimenticabili,
è con il groppo in gola che si assiste ala magia, al miracolo.
Questo è il cinema, sembra dirci il regista, non dimentichiamolo,
non servono i miliardi, ma basta una telecamera e la passione,
non servono i supporti tecnologici, basta la fantasia e qualche
vecchia vhs.
Personalmente, per chi come me ama il cinema, un'esperienza
galvanizzante, un grido alto nel cielo a spazzare via le nubi
digiatli che da tempo lo offuscano.
Imperdibile.

IL MOMENTO CHE VALE IL FILM
Ce ne sono tanti, tutti i remake sono esilaranti, ma forse la
cosa più toccante è quel finale sospeso eppure compiuto, con
tutta la città riunita, quei volti... felici e soddisfatti....
Pura magia, chi non piange, probabilmente ha bisogno di un
medico perchè il suo cuore ha smesso di battere.

VOTO

Se avete da 00 a 13 anni: Lasciate perdere, 4
Se avete da 13 a 20 anni: Faceva più ridere School of rock, 6
Se avete da 20 a 30 anni: Mica male, 7
Se avete da 30 a 40 anni: Bello davvero un bel film, 8
Se avete da 40 anni in su: Toccante, 8



BE KIND REWIND (USA 2007)
Regia di Michael Godry
Con Jack Black, Mos Def, Mia Farrow, Danny Glover.

Trailer originale di Be Kind Rewind
http://it.youtube.com/watch?v=J7C8nHAAs70

Trailer italiano di Be Kind Rewind
http://it.youtube.com/watch?v=IBRdPkwgucE

AMORE BUGIE E CALCETTO: Pezzetti di vita


Ci sono film a cui non daresti un euro, poi li vedi
e ti appagano più di quelli su cui avresti scommesso.
Amore bugie e calcetto è uno di questi, uno di quei
film da sonnacchiosa domenica pomeriggio, che inizi
a guardare distrattamente e che d'un tratto ti
acchiappano e ti portano via.
Mano a mano che le storie dei nostri eroi procedono,
ci si scopre sempre più coinvolti da un film che per
una volta parlando col tono lieve e mai volgare della
commedia affronta problemi reali.
Non è difficile quindi sorprendersi a fare il tifo per
la giovanissima coppia di studenti che decidono di
tenere un figlio inaspettato, o partecipare con sincero
trasporto alla solitudine di un ex giocatore di serie C
interpretato da un intenso Giuseppe Battiston.
Si solidarizza con i battibecchi di Claudio Bisio (Bravissimo)
con Angela Finocchiaro(da applauso), ma soprattutto ci si
commuove davanti alle peripezie di una sensuale Claudia
Pandolfi e di un grande, grandissimo Filippo Nigro.
E' proprio quest'ultima storia forse a conquistare più di tutte,
una crisi di coppia che diventa simbolo di un'Italia che non
comunica più che non riesce più a capirsi e che è rinchiusa
nei propri problemi e nei propri egoismi.
Una coppia che forse sa ancora che cos'è l'amore ma ha
dimenticato di raccontarlo, di dirlo ad alta voce, divisa
com'è tra mille problemi e mille impegni.
Il problema dei figli, di come cambino la vita di una coppia
trasformando le giornate in battaglie, in cui la cosa importante
è conquistare un angolo di territorio in più, un angolo di pace,
di solitudine, di indipendenza.
Ora trattare questi temi in una commedia lo trovo straordinario
e anche coraggioso, non c'è soluzione, sul campo come nella vita
l'unica cosa da fare è correre, correre, correre, finchè c'è ancor fiato.
Da vedere assolutamente, prendendolo per quello che è,
non un'opera d'avanguardia, con pretese autoriali irritanti, ma un
diario sincero e partecipato del vivere d'oggi.
Un applauso a tutti gli attori.

IL MOMENTO CHE VALE IL FILM
Quando uno spaventato Andrea De Rosa (Notte prima degli
esami
) chiede ad un meditabondo Giuseppe Battiston un
consiglio sulla possibilità o meno di crescere un figlio, quest'ultimo
risponde: "Una cosa che posso dirti c'è, in quarant'anni
ho sentito un sacco di gente lamentarsi di essersi sposata, ma
non ho mai sentito nessuno pentito di aver fatto un figlio..."
Semplice ma toccante.

VOTO

Se avete da 00 a 13 anni: Papà mamma perchè vi baciate, 6
Se avete da 13 a 20 anni: Certo Fuga per la vittoria era un'altra cosa, 5
Se avete da 20 a 30 anni: Mica male, 6
Se avete da 30 a 40 anni: Appena tornati a casa facciamo l'amore, 8
Se avete da 40 anni in su: Semplice ma davvero carino, 7



AMORE, BUGIE E CALCETTO (Italia 2008)
Regia di Luca Lucini
Con: Claudio Bisio, Giuseppe Battiston, Angela Finocchiaro,
Filippo Nigro, Andrea De Rosa, Claudia Pandolfi.

Trailer di Amore Bugie e Calcetto
http://it.youtube.com/watch?v=hMSlgNGQ49k

FUNNY GAMES (2008): un film sul cinema


Che demonio quel Haneke.
Tu pensi di aver decifrato un autore e poi lui se ne
esce con una cosa spiazzante come il remake di
Funny Games da lui stesso diretto 10 anni fa.
E la cosa più pazzesca è che questa nuova edizione
è identica alla precedente, ma non mi sto riferendo
ai contenuti, al finale o ai colpi di scena, mi riferisco
alle inquadrature. Capibile che Gus Van Sant chiamato
a reinterpretare Psycho decida rifarlo passo passo
senza cambiare una virgola, ma che un autore decida
di rifare se stesso in modo identico è pura follia, forse
genio, probabilmente presunzione, sicuramente è Haneke.
Quindi deve per forza esserci di più e a ben guardare c'è
di più eccome.
Funny Games è un film sul cinema, una lucida riflessione
sull'arte che tanto amiamo.
Quello che vediamo messo in scena è la rappresentazione
della realtà cinematografica forse vera più del vero o forse
semplicemente vera perchè la si sta guardando.
Il vero secondo Haneke è vero nel momento in cui viene
visto da qualcuno, così anche la finzione è vera nel momento
in cui scorre su di uno schermo.
Non è quindi un caso che Michael Pitt si rivolga spesso al
pubblico, chiedendo la sua approvazione, invocando un
dialogo che sembrerebbe impossibile.
Haneke dal canto suo da regista, può tutto a scapito di
tutto, quando Naomi Watts imbraccia il fucile e fa fuoco,
uno dei due aggressori impugnato il telecomando blocca
la scena e con un semplice rewind volge tutto a suo favore.
Solo il regista per mano dei suoi personaggi decide chi vive e
chi muore, solo il regista, a cui verrà rivolta una vera e propria
preghiera, può creare e distruggere, in quest'ottica
il personaggio di Pitt è l'incarnazione di Haneke, che parla al
pubblico per bocca sua e che gli concede il potere di cambiare
la realtà. Ciò che vediamo quindi è vero solo per il fatto che lo
vediamo anche se in realtà è falso. La realtà non esiste ed è
impossibile da rappresentare, il cinema è un esercizio di stile, il
passatempo di un essere onnipotente chiamato regista, che come
i due giovani protagonisti del film, fa quel che fa senza un
perchè, senza un vero motivo ma solo perchè può.
Per un film spacciato da tutti come un thriller direi che non c'è male.

P.S. Perchè rifare identico lo stesso film 10 anni dopo?
Perchè tentare di cambiare quello che non può essere capito,
afferrato, visto....perchè tentare di cambiare la realtà, quando
questa non può essere rappresentata, anzi non esiste nemmeno.

IL MOMENTO CHE VALE IL FILM
Naomi Watts imbraccia il fucile e spara a uno dei due giovani
teppisti, l'altro cerca disperato il telecomando del dvd, lo trova
preme rewind e riavvolge la scena appena avvenuta, cambiandola.
Geniale.

VOTO

Se avete da 00 a 13 anni: Vietatissimo, n.c.
Se avete da 13 a 20 anni: Non ci ho capito molto, 6
Se avete da 20 a 30 anni: Lento e gratuito, 5
Se avete da 30 a 40 anni: Haneke è un genio, 8
Se avete da 40 anni in su: Troppo violento sono andata a letto, 4



FUNNY GAMES (USA 2008)
Regia di Michael Haneke
Con: Naomi Watts, Miachael Pitt, Tim Roth.

Trailer Originale di Funny Games (2008):
http://it.youtube.com/watch?v=Ec-70W_K77U

Trailer italiano di Funny Games (2008)
http://it.youtube.com/watch?v=1mj2zsNfUg0

TUTTA LA VITA DAVANTI: quasi un horror


Ho finalmente visto il pluripremiato Tutta la vita davanti
ed è stato uno shock...nessuno mi aveva avvertito che sarei
stato così male. Citando un altro titolo del buon Virzì, è come
se un Ovosodo se ne stesse lì piantato in gola e non andasse
ne su ne giù.
Il film che definirei come commedia italiana nell'accezione più
classica del termine, mi ha fatto sorridere a denti stretti ma
soprattutto mi ha gettato in uno sconforto profondo.
Questo è il mio mondo? Questo è il mio oggi?
Laureati cum laude che non trovano lavoro, ragazze madri che
si danno alla prostituzione, uomini di mezza età che sembrano
essere padroni del mondo, ma che non sono nemmeno padroni
di mettere piede a casa loro, donne di mezza età bellissime e
tremendamente sole, giovani rampanti che hanno venduto
l'anima ed idealisti della domenica che fanno più danni della
grandine....praticamente un horror dove al posto dell'antro
del mostro c'è un call-center.
Virzì traccia un quadro assolutamente disperato e disperante
della realtà dell'Italia di oggi e dei suoi giovani e non più giovani
abitanti, il risultato è una storia terribile e senza speranza.
Poco importa se alcune scene sono stemperate da battute
divertenti e da surreali balli di gruppo, poco conta se il finale
sembra ricco di speranza e buoni sentimenti, in realtà è solo
uno squarcio di sereno in in un mondo di tenebra, dove i
problemi restano, anche dopo un pranzo consolatore.
Nell'Italia di Virzì c'è poco da ridere.
Nessuno si salva, tutti sono colpevoli e tutti sono arroccati
nel loro egoismo, nella loro incomunicabilità.
Il paese ritratto con mano sapiente dal regista è un paese di
pazzi, di uomini lupo che cacciano in branco, di egocentrici
figli di un illusione che ormai si vede solo alla tv.
Quel paese è il mio paese e forse questo film parla anche di me.
Diffidate di chi vi descrive questo film come divertente.
Forse agghiacciante, ma comunque bellissimo.

IL MOMENTO CHE VALE IL FILM
Le ragazze iniziano una nuova giornata di lavoro al call center,
una gasatissima Sabrina Ferilli canta e si atteggia con mosse
studiate, le ragazze entusiaste la seguono cantando a squarciagola
ognuna cercando di mettersi un pò più in mostra della collega...
Agghiacciante.

VOTO

Se avete da 00 a 13 anni: Lasciate perdere, 4
Se avete da 13 a 20 anni: Lasciate perdere, 5
Se avete da 20 a 30 anni: Bello gran bel film, 7
Se avete da 30 a 40 anni: Agghiacciante bellissimo film, 8
Se avete da 40 anni in su: Povera gioventù, 8



TUTTA LA VITA DAVANTI (Italia 2008)
Regia di Paolo Virzì
Con: Isabella Ragonese, Elio Germano, Sabrina Ferilli,
Massimo Ghini, Valerio Mastandrea

Trailer di Tutta la vita davanti
http://it.youtube.com/watch?v=2QSN9fG0xRo

IN BRUGES: Vivere e morire in Purgatorio


Questo è un film piccolo ma non troppo
di cui forse si è
parlato troppo poco.
La storia in tre parole vede due killer aggirarsi
tra
le strade medievali di Bruges, in attesa del
prossimo
incarico.
La permanenza forzata servirà a riflettere sulla

loro condizione e sulle scelte future.
Niente di speciale allora direte voi, sì niente di
speciale ma per una volta
la confezione lascia
davvero sbigottiti.
A cominciare dall'inedita location
il film mette
in scena una serie di situazioni forse già viste,
ma
sicuramente affrontate con un piglio nuovo
e una poetica intima e preziosa.

Dimenticate i vari Snatch e Smokin' Aces,
non è quello il modello a cui
la pellicola si ispira,
i dialoghi ad effetto ci sono per carità, ma la
direzione
presa non va verso la battuta fulminante
e la sparatoria spettacolare,
piuttosto ad un certo
punto ci sorprendiamo anche noi ad aggirarci in
quel
dedalo di strade e stradine, cercando una via
d'uscita, tentando di sfuggire
al destino che avaro
e patrigno è sempre pronto a prendere quello che ha

dato e mai regalato. E' qui che In Bruges diventa
qualche cosa di più e al
di là delle ottime performance
degli interpreti (Colin Farrell, non è mai stato
così fragile,
Ralph Fiennes mai così sopra le righe e Brendan Gleeson
mai così
struggente e poetico) diventa contrappasso,
punizione, fuga disperata ed
impossibile.
E' così che la piccola Bruges diventa il purgatorio di due
amici
condannati ad aspettare che il loro destino si compia.
La vita negata e l'uniliazione restituita, la parola data e
l'amicizia, l'amore,
l'etica, il sacrificio, la morte, la speranza.
Il Purgatorio: un posto che ospita chi ha fatto del proprio
meglio ma alla
fine non è stato poi un gran che...
come il Tottenam
.
Il Purgatorio: un posto che forse alla fine assomiglia a Bruges.

IL MOMENTO CHE VALE IL FILM
Il sacrificio del killer più vecchio che tenta di
salvare il suo giovane amico...
Intenso.

IN BRUGES (G.B./Belgio 2008)
Regia di Martin McDonagh
Con: Colin Farrell, Grendan Gleeson, Ralph Fiennes
Musica di Carter Burwell

VOTO

Se avete da 00 a 13 anni: Lasciate perdere, 5
Se avete da 13 a 20 anni: Bellino, 6
Se avete da 20 a 30 anni: Bello davvero un grande film, 8
Se avete da 30 a 40 anni: Bello davvero un grande film, 8
Se avete da 40 anni in su: Bello, 7

Trailer originale di In Bruges