CRANK HIGH VOLTAGE: Gradevolmente folle


Forse qualcuno, sicuramente i più giovani, si ricorderanno di un film uscito qualche anno fa, che portava il titolo di Crank. Ad interpretarlo era stato chiamato Jason Statham che all'occorrenza cercava disperatamente di restare vivo, pur avendo un veleno letale a spasso nelle vene capace di agire sull'adrenalina. Il nostro dunque, dovendo sempre mantenere l'adrenalina al massimo, faceva a cazzotti, possedeva sessualmente la fidanzata in pubblico, si faceva sparare addosso e chi più ne ha più ne metta. Ora il folle personaggio protagonista di quel folle film è tornato e la parola d'ordine è ovviamente eccesso. Questa volta infatti Statham al posto del cuore ha una batteria che purtroppo spesso si scarica e quindi va ricaricata, vi lascio immaginare in che modo. Se il primo film era ipertrofico, folle e cibernetico, il suo seguito non gli è da meno, affastellando scene d'azione a rotta di collo, scazzottate, pallottole volanti e turpiloquio da caserma. Un pazzo e chiassoso giro sulle montagne russe, ingozzandosi di pop-corn e scolando barili di birra. Jason Statham è perfetto nel ruolo dell'ipercinetico protagonista e il montaggio da videoclip gli da una mano, Amy Smart non sfigura nei panni della fidanzata un pò zoccola e David Carradine si diverte un mondo nel ruolo cameo di un capo triade. Insomma divertimento sparato a tutto volume e da consumarsi tutto d'un fiato e senza rimpianti. Astenersi paludati esteti a caccia del buon cinema.

LA TRAMA IN DUE PAROLE
Il protagonista del primo film è sopravvissuto alla caduta dall'elicottero. Viene catturato dalla Triade e gli viene espiantato il cuore, al cuore gli viene messa una batteria. Ovviamente il nostro si incazzerà come una biscia e farà di tutto pur di recuperare il suo amato organo vitale.

LA SCENA CHE VALE IL FILM
Tutte le volte che la batteria ha bisogno di essere ricaricata, il mitologico finale.

L'ANGOLO DELL'INTRIGANTE NOZIONISMO
Jason Statham ha fatto parecchi film e forse non lo sapete, ma sicuramente lo conoscete. Scoperto da Guy Ritchie con Lock & Stock e Snatch, si è fatto le ossa con Fantasmi da Marte, Transporter 1 e 2,In the name of the king e Death Race, diventando uno dei nuovi volti di riferimento per il cinema d'azione di ultima generazione.

VOTO
Se avete da 00 a 13 anni: Dai 12 anni in su, Fantastico, 9

Se avete da 13 a 20 anni:
Bellissimo, 10
Se avete da 20 a 30 anni:
Bellissimo, 8
Se avete da 30 a 40 anni:
Molto carino, 7
Se avete da 40 anni in su:
Carino, 6

Crank High Voltage (Usa 2009)
Regia di Mark Neveldine & Brian Taylor
Con Jason Statham, Amy Smart, David Carradine

KNOWING: Indispensabile


L'appassionato di fantascienza è un animale triste e frustrato, fiaccato nella mente e nel fisico a causa dell'imbarazzante carestia narrativa che ammanta il suo genere preferito. Aria nostalgica di chi ripensa alle pellicole del passato, occhi rivolti al cielo per scrutare le profondità dell'universo e costante ripetizione tra se e se della litania: Gort Clatu Verada Nicto... Finalmente però sono lieto di annunciare che qualcosa è stato fatto per venire incontro a questa specie interessante ed ormai in via d'estinzione. Una boccata di aria fresca ci arriva infatti dal bellissimo Knowing (rifiuto di chiamarlo con il patetico titolo italiano: Segnali dal futuro) diretto da quel volpone di Alex Proyas ed interpretato da quel procione di Nicolas Cage. Per cominciare voglio che sappiate che mi risulta davvero difficile non rivelarvi dettagli, colpi di scena ed epilogo di un film che mi ha letteralmente stregato, inchiodandomi alla poltrona e lasciandomi andare solo dopo avermi saziato occhi, cuore e anima. Al di là della trama piuttosto intrigante, il vero valore aggiunto (oltre a due ore di spettacolo) è la quadratura del cerchio. Per una volta infatti la pellicola osa e non si rifugia nel solito finale inconcludente, stupido e improvvisato, per una volta nessun colpo al cerchio e alla botte, ma una coerenza narrativa che ha del miracoloso. Senza volervi rivelare nulla, mi limito a dirvi che all'uscita dalla sala, vi ritroverete piacevolmente a riflettere su quanto avete appena visto, un esercizio di stile sempre più passato di moda nel cinema di oggi. Se uno dei termini più usati in questo blog è "telefonato", sinonimo di un certo cinema precotto e preconfezionato, questa volta l'entusiasmo è tale che credo il termine giusto per definire questo film sia "Assoluto". Tutto ciò che vorremmo conoscere e ciò che conosciamo già, la vita e la morte, la religione e la scienza, l'uomo e l'anima, l'amore, il panico, i numeri, l'abisso e l'eternità, i sussurri e le grida, la fine e il principio. Knowing è un bellissimo film, come non se ne vedevano da anni.

LA TRAMA IN DUE PAROLE
1959 Una scuola elementare assicura in una capsula del tempo, disegni e speranze per il futuro. Dopo 50 anni, una volta aperta, la capsula rivela tra i vari lavori un elenco di numeri. Interpretati , risultano essere predizioni di disastri ed incidenti. Tre di essi devono ancora avvenire.

LA SCENA CHE VALE IL FILM
Gli incidenti, la scoperta sotto il letto e soprattutto gli ultimi 15 minuti.

L'ANGOLO DELL'INTRIGANTE NOZIONISMO
Alex Proyas è noto per aver diretto Il Corvo, adattamento cinematografico leggendario, che costò la vita a Brandon Lee. Il nostro però andrebbe ricordato per aver diretto un piccolo e sconosciuto gioiello dal titolo Dark City, visionaria e sfortunata pellicola piena di spunti interessanti. Ultimamente ha portato sullo schermo l'ipertrofico Io Robot. Nicolas Cage è e resta uno dei misteri cinematografici più insondabili di sempre. Introdotto al grande schermo da suo zio Francis Ford Coppola, il buon Cage alterna parti da duro (Con Air, The Rock, Face Off, Fuori in 60 secondi) a film di culto (Cuore Selvaggio, Weather Man, Arizona Junior, Adaptation) a veri buchi nell'acqua (8mm, Il mandolino del Capitano Corelli, City of Angels, Ghost Riders). Pur avendo un parco espressivo piuttosto limitato il nostro ha ricoperto praticamente ogni ruolo possibile dello scibile cinematografico, vincendo anche un Oscar (meritatissimo) per Via da Las Vegas di Mike Figgis.

VOTO
Se avete da 00 a 13 anni: Dai 12 anni in su, Bello, 7
Se avete da 13 a 20 anni:
Bellissimo, 8
Se avete da 20 a 30 anni:
Bellissimo, 8
Se avete da 30 a 40 anni:
Masterpiece, 9
Se avete da 40 anni in su:
Bellissimo, 8

Segnali dal futuro (Knowing, Usa 2009)
Regia di Alex Proyas
Con Nicolas Cage, Rose Byrne.

S.DARKO: Immondizia


Vi ricordate lo straordinario I Protagonisti (the player) di Robert Altman? All'inizio di quello splendido film si discute della possibilità di girare un seguito de Il laureato. La scena è particolarmente divertente, perchè oltre a svelarci i meccanismi del cinema, ipotizza l'impossibile sequel di un film fatto e finito come Il Laureato appunto. Il tempo è passato ed ora nelle sale italiane esce S.Darko, seguito incomprensibile e stupido del bellissimo Donnie Darko. Se l'antesignano sceglieva di ambientarsi negli anni '80, mischiando viaggi nel tempo, suggestioni adolescenziali ed ottima colonna sonora, questo secondo capitolo incentrato sulle vicende della sorellina di Donnie (Samantha) sceglie un'ambientazione anni '90 ed arricchisce (ma sarebbe meglio dire pasticcia) le intuizioni del primo capitolo, incasinando tutto e mandando in vacca i neuroni del povero spettatore pagante. Resta poco da salvare in questa vicenda priva di senso e direzione, dagli imbambolati interpreti all'insulsa colonna sonora. Se Donnie Darko fu un debutto epocale di un regista ancora in attesa di conferme (Richard Kelly), un sasso lanciato contro la banalità di certo cinema sempre uguale a se stesso, S.Darko è il patetico tentativo, studiato a tavolino, di bissare quel successo, riproponendone gli elementi, ma senza cuore e anima. Spazzatura.

LA TRAMA IN DUE PAROLE
Donnie aveva una sorella... purtroppo.

LA SCENA CHE VALE IL FILM
Non c'è nulla che valga la pena di essere ricordato in questo film, anzi speriamo di dimenticare in fretta.

L'ANGOLO DELL'INTRIGANTE NOZIONISMO
Il film in America è uscito solo in dvd, noi italiani invece abbiamo pensato bene di farlo passare in sala. Ironico se pensate che il bellissimo Donnie Darko, da noi è uscito solo parecchi anni dopo, in occasione della director's cut. Bisogna anche dire che le traversie distributive del primo film ebbero dell'incredibile. Dopo essere uscito alla chetichella in qualche sala e penalizzato dall'11 settembre (nella pellicola c'è un reattore di aereo che piomba in casa di Donnie), il film arrivato in home video ottiene un successo stellare, grazie al passaparola di coloro che lo avevano visto innamorandosene. Il film venne ripescato e divenne un fenomeno cinematografico. L'attrice che impersona Samantha Darko è la stessa che la interpretava nel primo film.

VOTO
Se avete da 00 a 13 anni: Che palle mamma, 4
Se avete da 13 a 20 anni:
Che viaggio...., 7
Se avete da 20 a 30 anni:
Eeeehhhh????, 5
Se avete da 30 a 40 anni:
Aaaahhhh!!!!!, 2
Se avete da 40 anni in su:
Eeeehhhh????, 3

S.DARKO (Usa 2009)
Regia di Chris Fisher

Con Daveigh Chase, Briana Evigan


IL MESSAGGERO: Buon horror d'atmosfera


Il mese d'agosto volge al termine e con lui anche l'embargo estivo che affligge le sale italiane. Dopo tre settimane in cui i titoli di spicco si chiamavano Alieni in soffitta o Sex Movie in 4d, ecco arrivare finalmente un film degno di questo nome. Il messaggero (becera traduzione italiota dell'inquietante: the hauting in Connecticut) è un onestissimo film horror che non solo vanta ottime interpretazioni, ma fa anche paura. Se da un lato il binomio casa infestata e storia vera è stato usato ed abusato nel cinema di genere, dall'altro bisogna riconoscere che una regia asciutta e puntuale, unita ad una scarsa propensione per l'effettaccio di grana grossa, compiono il miracolo. Dopo averci introdotto velocemente i personaggi, la storia entra subito nel vivo, suscitando un costante senso di inquietudine anche nello spettatore più navigato. Dalla metà in poi, il film decolla e spinge decisamente sull'acceleratore, affastellando spaventi a ripetizione. Con un occhio puntato a Poltergeist e un altro ben piazzato sui vari Amytiville Horror, la vicenda si avvia verso una degna conclusione, ordinaria e senza impennate, ma solida e priva di un irritante deus ex machina. Concludendo, non si tratta del miglior film horror di sempre, ma nemmeno di un prodotto da disprezzare, anzi ottimo per passare un'onesta serata di fine agosto e per sentire qualche bel brivido lungo la schiena, con questo caldo si tratta di una vera e propria benedizione.

LA TRAMA IN DUE PAROLE
La solita famiglia con qualche problema (il figlio è malato di cancro e ha bisogno di vivere vicino all'ospedale) si trasferisce nella solita vecchia casa con il solito inquietante passato. Sarà l'orrore.

LA SCENA CHE VALE IL FILM
Su tutte la parte finale... climax senza frenate.

L'ANGOLO DELL'INTRIGANTE NOZIONISMO
Nel cast due attori piuttosto sfortunati. Elias Koteas (il prete) è volto piuttosto noto nel panorama cinematografico, ma non è mai decollato, il suo ruolo culto è da ricercarsi in Crash di Cronenberg. Virginia Madsen (la madre) è sorella dell'altrettanto sfortunato Michael (Le Iene, Specie Mortale, Kill Bill) ed è da molto tempo interprete di pellicole di ogni tipo. Dopo aver debuttato in Electric Dreams ed aver partecipato a pellicole come Dr.Creator al fianco di Peter O'Toole e al dimenticato Vincent Spano, la ricordiamo in Sideways (per cui ottenne la nomination all'Oscar) e come protagonista del bellissimo e dimenticato Candiman al fianco di Tony Todd.

VOTO
Se
avete da 00 a 13 anni: Papà ho troppa paura, n.c.

Se avete da 13 a 20 anni:
Che paura, 8
Se avete da 20 a 30 anni:
Carino, 7
Se avete da 30 a 40 anni:
Molto carino, 7,5
Se avete da 40 anni in su: Pauroso
, 6

Il Messaggero (The haunting in Connecticut, Usa 2009)
Regia di Peter Cornwell
Con Virginia Madsen, Elias Koteas.