FUNNY GAMES (2008): un film sul cinema


Che demonio quel Haneke.
Tu pensi di aver decifrato un autore e poi lui se ne
esce con una cosa spiazzante come il remake di
Funny Games da lui stesso diretto 10 anni fa.
E la cosa più pazzesca è che questa nuova edizione
è identica alla precedente, ma non mi sto riferendo
ai contenuti, al finale o ai colpi di scena, mi riferisco
alle inquadrature. Capibile che Gus Van Sant chiamato
a reinterpretare Psycho decida rifarlo passo passo
senza cambiare una virgola, ma che un autore decida
di rifare se stesso in modo identico è pura follia, forse
genio, probabilmente presunzione, sicuramente è Haneke.
Quindi deve per forza esserci di più e a ben guardare c'è
di più eccome.
Funny Games è un film sul cinema, una lucida riflessione
sull'arte che tanto amiamo.
Quello che vediamo messo in scena è la rappresentazione
della realtà cinematografica forse vera più del vero o forse
semplicemente vera perchè la si sta guardando.
Il vero secondo Haneke è vero nel momento in cui viene
visto da qualcuno, così anche la finzione è vera nel momento
in cui scorre su di uno schermo.
Non è quindi un caso che Michael Pitt si rivolga spesso al
pubblico, chiedendo la sua approvazione, invocando un
dialogo che sembrerebbe impossibile.
Haneke dal canto suo da regista, può tutto a scapito di
tutto, quando Naomi Watts imbraccia il fucile e fa fuoco,
uno dei due aggressori impugnato il telecomando blocca
la scena e con un semplice rewind volge tutto a suo favore.
Solo il regista per mano dei suoi personaggi decide chi vive e
chi muore, solo il regista, a cui verrà rivolta una vera e propria
preghiera, può creare e distruggere, in quest'ottica
il personaggio di Pitt è l'incarnazione di Haneke, che parla al
pubblico per bocca sua e che gli concede il potere di cambiare
la realtà. Ciò che vediamo quindi è vero solo per il fatto che lo
vediamo anche se in realtà è falso. La realtà non esiste ed è
impossibile da rappresentare, il cinema è un esercizio di stile, il
passatempo di un essere onnipotente chiamato regista, che come
i due giovani protagonisti del film, fa quel che fa senza un
perchè, senza un vero motivo ma solo perchè può.
Per un film spacciato da tutti come un thriller direi che non c'è male.

P.S. Perchè rifare identico lo stesso film 10 anni dopo?
Perchè tentare di cambiare quello che non può essere capito,
afferrato, visto....perchè tentare di cambiare la realtà, quando
questa non può essere rappresentata, anzi non esiste nemmeno.

IL MOMENTO CHE VALE IL FILM
Naomi Watts imbraccia il fucile e spara a uno dei due giovani
teppisti, l'altro cerca disperato il telecomando del dvd, lo trova
preme rewind e riavvolge la scena appena avvenuta, cambiandola.
Geniale.

VOTO

Se avete da 00 a 13 anni: Vietatissimo, n.c.
Se avete da 13 a 20 anni: Non ci ho capito molto, 6
Se avete da 20 a 30 anni: Lento e gratuito, 5
Se avete da 30 a 40 anni: Haneke è un genio, 8
Se avete da 40 anni in su: Troppo violento sono andata a letto, 4



FUNNY GAMES (USA 2008)
Regia di Michael Haneke
Con: Naomi Watts, Miachael Pitt, Tim Roth.

Trailer Originale di Funny Games (2008):
http://it.youtube.com/watch?v=Ec-70W_K77U

Trailer italiano di Funny Games (2008)
http://it.youtube.com/watch?v=1mj2zsNfUg0

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