QUARANTENA: Segnali di sconfitta


Ci ho messo un pò a capire perchè il remake americano di Rec fosse stato chiamato Quarantena, ma poi l'ho capito. Il titolo è una chiara indicazione del pubblico a cui è rivolto. Bisogna infatti che lo spettatore che si avvicina a questo film sia stato vittima di una forzata e lunga quarantena, che lo ha tenuto lontano dal mondo civilizzato per parecchi mesi. Solo così il nostro potrà apprezzare a fondo la pedissequa ed immutata riedizione di uno degli horror più famosi degli ultimi anni, un film che ha fatto il giro di tutti i festival, è passato al cinema, in dvd, è stato visto, spoilerato e commentato a lungo da appassionati e non ed infine è diventato un simbolo, un modello da seguire; solo dunque una lunga assenza dalla civiltà può giustificare la visione di un film che anche i sassi conoscono. Quarantena è solo questo, l'esatta riproposizione, inquadratura dopo inquadratura dell'originale spagnolo, non esistono differenze, anzi pure lo stabile in cui è ambientata la vicenda è lo stesso. Riesce difficile capire le ragioni di tanta arroganza, senza tirare in ballo termini come ignoranza, stupidità, vuoto pneumatico di idee, da sempre il cinema americano ci ha abituato ai remake, ma fino ad ora le pellicole colpite da quest'invasivo intervento di chirurgia plastica, erano comunque prodotti simili all'originale ma diversi per forma e a volte per sostanza, a volte perfino migliori (un esempio per tutti, quel Big che altri non era che il remake di Da grande con Pozzetto). Eppure qui siamo di fronte al plagio e per certi versi alla truffa, nei confronti dello spettatore sia ben chiaro, dell'appassionato che si reca in sala per assistere ad un film inedito e invece si vede costretto a sborsare 8 Euro per lo stesso identico film che giace nel lettore dvd di casa. Al di là di ogni considerazione, burla o battuta, risulta davvero imbarazzante contemplare la deriva presa da molto cinema odierno, condannato a battere strade già battute in precedenza, a riproporre fumetti, videogiochi e spettacoli parrocchiali di dubbio gusto. Quando si assiste a film come Quarantena, un grande dolore si fa largo nel cuore di ogni cinefilo che si ripetti, un gusto amaro sale dalla gola ad invadere il palato, il gusto della sconfitta. Quale destino allora per la settima arte? Vorrei potervi dire che va tutto bene, che il cinema vincerà, ma oggettivamente (e potete constatarlo voi stessi se frequentate questo blog) i film davvero belli sono sempre più rari, sperduti in un cupo mare di tenebra, come enormi balene bianche a cui è sempre più difficile dare la caccia. A proposito non vi ho mai detto come mi chiamo...Il mio nome è Ismaele.

LA SCENA CHE VALE IL FILM
Quarantena ha un unico merito, cancella un errore fatto in Rec. Quando la protgonista riguarda quello che è appena stato ripreso, l'immagine scompare (giusto) nell'originale invece si vedeva il nastro riavvolgere e veniva riproposta la scena (sbagliato). Almeno questo....

VOTO
Se avete da 00 a 13 anni:
Assolutamente no, n.c.
Se avete da 13 a 20 anni:
Figoooo, 7
Se avete da 20 a 30 anni:
Mi ricorda qualcosa, 5
Se avete da 30 a 40 anni: Un insulto
, 5
Se avete da 40 anni in su:
Assolutamente no, n.c.



Quarantena (Quarantine, Usa 2008)
Regia di John Erick Dowdle
Con Jennifer Carpenter

Trailer italiano di Quarantena
http://www.youtube.com/watch?v=RYE36YysxTA
Trailer originale di Quarantena
http://www.youtube.com/watch?v=D4inLY7YmNI

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