FRANKLYN: Bello


Franklyn è un viaggio, anzi un sogno. Una rara occasione di cavalcare liberamente là dove il tempo. la materia e lo spazio cessano di essere quello che sono e si mescolano a formare qualcosa di diverso. Franklyn è un labirinto, un giro sulle montagne russe della mente umana, parla di amore, di odio, di fede, di morte, di ricerca, di fantasia e ancora di amore. Difficile da raccontare ed impossibile da spiegare, senza rivelare dettagli preziosi all'interpretazione finale, agisce come un'antica tela da restaurare, in cui i colori emergono piano piano, uno ad uno. Lento ma mai noioso, onirico ma non confuso, stratificato ma non complicato, giunge alla giusta e dolorosamente liberatoria conclusione, compiendo una necessaria analisi sulla realtà, sull'orrore, sulla vita e sull'umanità, così fragile eppure così forte. Franklyn è un accorato grido di speranza in un panorama di cinema asfittico ed autoreferenziale, una pellicola che sceglie di essere altro, anzi ha il coraggio di essere niente, mentre pellicole ben più referenziate sono indaffarate ad apparire epocali ed imperdibili. Un manipolo di protagonisti credibili e in parte fa il resto, mentre una sceneggiatura solida come la pietra compie il miracolo. In una parola bello.

LA SCENA CHE VALE IL FILM
Il finale... poetico.

VOTO
Se avete da 00 a 13 anni: No, n.c.
Se avete da 13 a 20 anni:
Che palle..., 5
Se avete da 20 a 30 anni:
Carino, 6
Se avete da 30 a 40 anni:
Bello, 7
Se avete da 40 anni in su:
Non male, 6

Franklyn (Francia 2008)
Regia di Gerald McMorrow
Con Eva Green, Ryan Phillippe

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