2012: Che noia la fine del mondo


Si comincia come al solito, secondo la prassi classica. Alcuni segnali rivelatori, avvertimenti, incredulità, parole al vento. Ma non c'è tempo per complicate spiegazioni razionali, perchè dopo circa 15 minuti di film, è giunto il momento di affondare la California. Emozionato ed appagato, lo spettatore si rilassa, in cuor suo sa che ora è giunta l'ora dell'illuminante dissertazione scientifica (cioè quel momento in cui il protagonista, di solito di fronte ad illustri colleghi ed istituzioni, entra nel dettaglio di ciò che sta per accadere). Il regista però non la pensa allo stesso modo (ritiene infatti sufficiente la speigazione da seconda elementare abbozzata da un improbabile dj) e decide di frastornarci con un'altro cataclisma, a farne le spese sarà il parco di Yellowstone. Satolli gli spettatori chiedono una tregua, ma Emmerich è spietato e decide di distruggere anche Las Vegas. Ovviamente non finisce qui. Per placare l'insaziabile sete di sangue del sadico director dovranno cadere Rio de Janeiro, Roma, Londra, Washington e come se non bastasse uno tzunami dovrà abbattersi con rara violenza su di un innocente transatlantico. Giunti a questo punto, dopo un'ora e mezza di film, lo spettatore spossato invoca una pausa, anelando un dialogo che preveda anche qualche subordinata e non sia un semplice collage di grida ed ordini perentori. Emmerich è spietato, ma non è senza cuore, così lascia che l'azione rallenti un pochino per concedere spazio ad una decina di struggenti addii e a un paio di battutine salaci. Quest'imprudenza purtroppo ha però un effetto disastroso, infatti così facendo viene dato il tempo allo spettatore di pensare (pratica poco diffusa e spesso pericolosa quando si guarda un film come 2012). Errore fatale, l'ipnotico incantesimo si spezza e il film va alla deriva come i continenti che pretende di devastare. La prima considerazione che si fa largo nelle menti di noi paganti è la seguente: Che bellissimi effetti speciali... La seconda riflessione purtroppo però è questa: Ma c'è altro in questo film? Il problema di 2012 è che non conquista e anzi annoia, dopo il sedicesimo cataclisma lo sbadiglio si affaccia inesorabile, schiavo di personaggi stereotipati o semplicemente abbozzati della cui sorte non ci frega niente. Purtroppo la sceneggiatura (che potrebbe essere tranquillamente trascritta su di un fazzoletto di carta) non convince e non avvince, lasciando troppo spazio alla distruzione e troppo poco a tutto il resto. Il risultato è un film scollato e profondamente diseguale, con una prima parte tonitruante ed una seconda in cui allo spettatore imbambolato da tutto quel casino, non frega più nulla di chi vive e chi muore. Fermandosi un momento a riflettere poi, i buchi e le imprecisioni non si contano, dalla pervicacia della CNN determinata a trasmettere fino alla fine e in qualunque condizione, fino all'improbabile prodigio dei cellulari, capaci di funzionare perfettamente in qualsiasi condizione, anche in prossimità di un'onda anomala alta 1500 metri. Per pura decenza non tocco l'argomento enorme pannello di chiusura bloccato da piccolo cavo elettrico. Bersaglio mancato dunque e tanta tanta noia, per un film epocale che doveva mettere la parola fine al genere catastrofico e invece risulta di poco più riuscito di un qualsiasi tv movie trasmesso dal palinsesto estativo di Rai2. Insomma, 2012 è una cagata pazzesca! (45 minuti di applausi)

LA TRAMA IN DUE PAROLE
I Maya avevano ragione e quindi sono tutti cazzi nostri.

LA SCENA CHE VALE IL FILM
La California che viene distrutta non è affatto male, peccato che questa stessa scena la si possa anche vedere anche in questo blog, visto che era uscita in anteprima per aumentare l'attesa ed io l'ho immancabilmente postata.

L'ANGOLO DELL'INTRIGANTE NOZIONISMO
John Cusack è un attore simpatico che ha all'attivo almeno un bellissimo film (Alta fedeltà) ed un capolavoro immenso e sconosciuto (Rischiose abitudini). Woody Harrelson negli anni 90 era gettonatissimo, ora invece non se lo fila più nessuno, recentemente ha interpretato un divertentissimo film chiamato Zombieland. Personalmente il suo film cult è Natural Born Killers di Oliver Stone. Danny Glover (il presidente degli Stati Uniti) ha interpretato fior di film, tra gli altri ricordiamo l'immortale Silverado, la serie di Arma Letale al fianco di Mel Gibson e il sottovalutato e dimenticato Grand Canyon. Chiwetel Ejiofor (il geologo) è un bravissimo attore inglese di cui ricordiamo il meraviglioso Dirty Pretty Things e il divertente Kinky Boots. Concludendo Roland Emmerich (il regista) ha stupito tutti dirigendo Stargate, a cui sono seguiti il successo stellare di Independence Day, il flop di Godzilla, il tonfo de Il patriota, il riuscito e godibile The day after tomorrow e l'imbarazzante 10000 A.C.

VOTO
Se avete da 00 a 13 anni: Capolavoro, 10
Se avete da 13 a 20 anni: Capolavoro, 12

Se avete da 20 a 30 anni: Carino, 7
Se avete da 30 a 40 anni: Dimenticabile, 5

Se avete da 40 anni in su: No, 3

2012 (Usa 2009)
Regia di Roland Emmerich
Con John Cusack, Woody Harrelson, Chiwetel Ejiofor.



3 commenti:

Seconda serata ha detto...

Mi sa tanto che devo rimediare per Rischiose abitudini, non ancora visto...

houssy ha detto...

Bè Rischiose abitudini è un film piuttosto dimenticato. Peccato perchè trattasi di diamante grezzo di una bellezza abbagliante. Dirige Stephen Frears, gli interpreti sono una sensuale Annette Bening, un bravo John Cusack ed una immensa e glaciale Anjelica Houston. Nero come la pece, cattivo come la strega di Biancaneve e pessimista come un pezzo di Masini... Scherzi a parte, si tratta di una disperata e disperante parabola noir che non conosce pietà. Da non perdere.

Seconda serata ha detto...

Appena lo danno in tv. Ormai in questi anni di blogger ho imparato ad apprezzare i suggerimenti, specie se si parla di Cusack.