NEMICO PUBBLICO: Il cinema respira


Non è un caso che due degli esempi più straordinari di cinema dell'ultima stagione, compiano il proprio epilogo nel buio di una sala cinematografica. Questo luogo magico, da anni disertato dal grande pubblico a scapito di un' onnivora fruizione più casalinga, riacquista la sua dignità, la sua essenza, la sua vera anima. Sia nel capolavoro di Tarantino che in quello di Michael Mann, perchè diciamolo subito di capolavoro si tratta, la sala cinematografica torna ad essere protagonista, regalando al cinema la stregata magia che aveva perduto. Grandissimo cinema, che vive nel ferino, fragilissimo volto d'angelo caduto di Jonny Depp e nel ferino, fragilissimo volto d'angelo vendicatore di Christian Bale. Grandissimo cinema d'azione e morte, d'amore e vita. Grandissimo cinema di un tempo, con uno sguardo a Hawks e l'altro a Ford. Grandissimo cinema e basta. L'odissea e la parabola di Dillinger viene raccontata da Mann con lo spietato, indulgente, benevolo occhio di un padre, troppo innamorato dei propri figli. John Dillinger è il cinema del passato, elegante, lussuoso, ricco e bellissimo, la sua nemesi è il cinema nuovo, arrogante, sicuro di se, spietato e bellissimo. Con la morte del primo le cose non saranno più le stesse, cambieranno le regole e gli schermi rimpiccioliranno sempre più, segnando la fine di un'epoca. Il re è morto, evviva il re. Dillinger se ne va e con lui il suo sogno e il suo cinema, ultimo baluardo di una realtà altra dilatata all'infinito nel magico buio della sala cinematografica. Al di fuori c'è la realtà vera, crudele, patrigna e severa, la realtà che punisce gli eroi ed uccide i sogni. Il cinema però è immortale, Clark Gable è là, sullo schermo, bello come non mai, per sempre giovane, per sempre vivo. Un privilegio che non riguarda noi spettatori, umani, morti, stregati, rapiti, abbandonati a noi stessi e sperduti nella tenebra di una notte nera e senza luna. La luce del proiettore ci indica la via, ci illumina la strada, il sogno continua, eternamente diverso, eternamente uguale, su quei volti, nelle nostre lacrime... Bye bye Blackbird.

LA TRAMA IN DUE PAROLE
1933 Ascesa e caduta di John Dillinger.

LA SCENA CHE VALE AL FILM
Lo scontro a fuoco del pre-finale, il finalissimo... lacrime, lacrime, lacrime.

L'ANGOLO DELL'INTRIGANTE NOZIONISMO
Michael Mann, pur essendo noto come regista d'azione, è tra gli autori più sensibili ed eclettici del nostro tempo, portando avanti la propria personalissima poetica. Famosissimo negli anni 80 grazie a Miami Vice (che porterà al cinema vent'anni dopo) e per il thriller Manhunter, il nostro firma diversi grandi film tra cui il mitico Heat, il bellissimo Insider, l'epico L'ultimo dei Mohicani e soprattutto il meraviglioso Collateral.

VOTO
Se avete da 00 a 13 anni: Un pò troppo violento, n.c.
Se avete da 13 a 20 anni: Molto bello, 8

Se avete da 20 a 30 anni: Capolavoro, 10
Se avete da 30 a 40 anni: Oltre il capolavoro, 11

Se avete da 40 anni in su: Capolavoro, 10


Nemico pubblico (Public Enemies, Usa 2009)
Regia di Michael Mann
Con Johnny Depp, Christian Bale.

1 commento:

Seconda serata ha detto...

Anch'io l'ho visto, ma mi sembrava troppo lento, con poca azione visto il personaggio principale. Non ne sono rimasto soddisfatto. Certo, la scena del bosco e certe inquadrature mi hanno fatto pensare di non aver sprecato del tutto i soldi.
Il Torneo si era fermato per problemi tecnici, ma adesso riprende dal 1988 (e forse, con le prossime ore metterò online un altro questionario):
http://iltorneodeglioscar.blogspot.com/2009/11/1988.html