TROPA DE ELITE: alla faccia del cinema italiano


Come cavolo è che anche i brasiliani sono in grado di fare grandi film d'azione? Ormai le doti del cinema di genere inglese, francese, spagnolo e tedesco sono note, l'oriente detta legge nel campo dell'horror da anni e non parliamo del cinema americano o indiano. L'Italia è superiore solo all'Antartide e al deserto del Sahara, un paese come il nostro che ha avuto maestri del calibro di Deodato, Fulci, Castellari, registi che hanno dettato le regole di un certo modo di fare cinema, ora produce solo storie di uomini e donne gravati dall'oscuro problema della perdita dell'amore. Ora si parla solo del proprio vicino di casa e basta, non solo non ci si occupa più di temi universali (no signor Garrone, non dico a lei, il suo Gomorra è una delle poche consolazioni che restano a un vecchio cinefilo), ma il cinema di genere di cui eravamo maestri ce lo siamo scordati nascondendolo sotto il tappeto con vergogna. Un giorno però arriva Eli Roth (Hostel 1 e 2) e chiede a Ruggero Deodato di fare un cameo nel suo film, perchè pochi sanno che Cannibal Holocaust è un film radicale, epocale e che senza di lui non esisterebbero molti altri film (The Blair Witch Project, per esempio), poi arriva Tarantino e dichiara che il suo prossimo film sarà il remake della sua pellicola preferita Inglorious Bastards (Quel maledetto treno blindato di Enzo G. Castellari), allora si punta il dito su Ozpeteck, Muccino e compagnia cantando e la gente comincia a chiamarli autori, ma per carità divina, la verità è che quando non ci sono cavalli vanno bene anche i somari. Capita così che un giorno quasi per caso, con discrezone e senza disturbare arrivi timidamente sgomitando Tropa De Elite dal Brasile e che abbia l'effetto di una mattonata in piena faccia, un film talmente teso che si vede tutto d'un fiato senza lasciare il tempo di ragionare. Cinema di genere ma anche fortissimo spaccato della vita fuori e dentro le favelas, all'interno della polizia, seguendo le sue logiche e le sue rutine. Personaggi perfetti, scrittura blindata, poche digressioni e tantissima adrenalina, Josè Padilha gira come un invasato unendo intuito a fortuna. Come detto il film va talmente veloce che non lascia tempo per pensare, ma appena si accendono le luci un pensiero ben preciso si insinua nella mente dello spettatore italiano: perchè in Brasile sì e qui da noi no. La risposta soffia nel vento e al bravo cinefilo non restano che due scelte: darsi al recupero dei classici, oppure attendere che un altro Gomorra trovi la luce, facendosi largo tra posti al sole, don mattei, medici in famiglia e finalmente un giorno, parafrasando il nome di un personaggio di quella serie, sia LIBERO.

IL MOMENTO CHE VALE IL FILM
L'inizio, ti incolla alla sedia.
La fine, bellissima, atroce, forse giusta?

VOTO

Se avete da 00 a 13 anni: Troppo violento, n.c.
Se avete da 13 a 20 anni: Guardo solo film d'azione americani, n.c.
Se avete da 20 a 30 anni: Mica male, 7
Se avete da 30 a 40 anni: Bel film pure il Brasile ci batte, 8
Se avete da 40 anni in su: Tropa de che?, 5



TROPA DE ELITE (Brasile 2007)
Regia di Josè Pedilha
Con Wagner Moura, Caio Junqueira

Trailer italiano di Tropa de elite
http://it.youtube.com/watch?v=wg8tBcwIxZM
Trailer originale di tropa de elite
http://it.youtube.com/watch?v=RoxrdMukQu0

Nessun commento: