CROSSING OVER: Ottimo


Gran brutta trappola i film corali. Se hai la fortuna di chiamarti Altman e di avere due attributi dalla spropositata grandezza, allora tutto bene, ma se per sbaglio il tuo nome è Haggis (nome che ricorda per altro una nota marca di pannolini) allora devi stare molto attento. Doverosa premessa questa, per dire che molto spesso la parola corale, non fa certo rima con capolavoro, anzi, considerate per esempio che l'italianissimo e bruttissimo Ex, è da considerarsi come tale. Crossing Over, diciamolo subito, ce la fa e compie il miracolo estivo di proporre un bel intreccio di storie, interpretate da un manipolo di attori ben motivati e credibili. Seguendo il filo rosso del problema immigrazione, facciamo così la conoscenza di un agente di polizia dal cuore d'oro, di un burocrate piuttosto viscido, di un avvocatessa determinata, di una madre alla ricerca del figlio, di una ragazzina finita nei guai per le sue idee riguardo l'11 Settembre e di altri tantissimi personaggi, tutti all'altezza del nostro tempo e della nostra attenzione. Il pregio più grande di un film come Crossing Over è la scarsa prevedibilità dello sviluppo, andando infatti contro ogni logica hollywoodiana che si rispetti, il film prende direzioni sempre nuove e a tratti inaspettate. Se certe cose risulteranno sicuramente telefonate, altre appariranno originali nell'approccio e nello svolgimento, portando lo spettatore in un territorio poco frequentato fatto di buona scrittura, interpretazioni misurate ed ottimo cinema. Crissing Over è un film corale capace di osare e di concludere alcune delle storie al suo interno senza quel fastidioso happy end che caratterizza tanto cinema, certo a volte la retorica fa capolino, ma la luce emanata da ciò che passa sullo schermo è tale, da far dimenticare ogni difetto. Ottimo, ottimo, ottimo cinema.

LA TRAMA IN DUE PAROLE
Sullo sfondo della modernissima Los Angeles, si muovono le storie e le vite di una serie di persone, determinate ad entrare negli Stati Uniti e a restarci ad ogni costo, avendo come unico traguardo la famosa carta verde, unico passaporto per la cittadinanza americana.

LA SCENA CHE VALE IL FILM
Su tutte, il giuramento.

L'ANGOLO DELL' INTRIGANTE NOZIONISMO
Il film raccoglie tre attori un tantino "alla canna del gas". Ashley Judd, che ebbe un periodo di bulimia artistica grazie a Il collezionista (thriller un pò stantio al fianco di Morgan Freeman), Ray Liotta, indimenticabile protagonista del magnifico Quei bravi ragazzi (regia di Martin Scorsese, Oscar per Joe Pesci come non protagonista) e del dimenticato Nick e Gino (delicato film sull'amore di due fratelli al fianco di un grandissimo Tom Hulce), ma soprattutto Harrison Ford, capace di dare carne e voce a due eroi cinematografici imprescindibili (Han Solo di Guerre Stellari e Indiana Jones), in grado di affrontare con professionalità capolavori noti (Blade Runner) e meno noti (Frantic). I tre caballeros sopra citati però risultano al secolo piuttosto invisibili, la Judd si è infognata con una pellicola intellettualoide di Friedkin (Bug, recensito tra l'altro in questo stesso blog), Ray Liotta, ha fatto parlare di se grazie al film Bee Movie (l'ape protagonista fa causa proprio a lui e alla sua multinazionale produttrice di miele) e in ultimo Harrison Ford si è dilettato in qualche inutile thriller (l'insulso Firewall) per poi finire a rivestire i panni dell'archeologo più famoso del cinema, in una pellicola (la numero 4) non priva di problemi.

VOTO
Se avete da 00 a 13 anni: Noioso, 5

Se avete da 13 a 20 anni:
Non male, 6,5
Se avete da 20 a 30 anni:
Bello, 7
Se avete da 30 a 40 anni:
Davvero Bello, 8
Se avete da 40 anni in su:
Bellissimo, 8,5

Crossing Over (Usa 2008)
Regia di Wayne Cramer
Con Harrison Ford, Ray Liotta, Ashley Judd.

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