LOUISE MICHEL: Da amare
A volte qualcuno mi guarda e afferma: -Certo che tu sei proprio appassionato... - Io di solito faccio spallucce e annuisco con una certa convinzione. La verità è che non potrebbe essere altrimenti e anzi non riesco a spiegarmi come ci sia tantissima gente a cui il cinema non interessa. So che ultimamente il grande schermo ci ha rifilato delle belle porcherie, non lesinando i colpi al basso ventre, ma basta un film come questo e la pace è cosa fatta. Louise Michel è la pellicola giusta al momento giusto, il raggio di sole capace di squarciare un grigio cielo fatto di Transformers e Terminator. In due parole bisogna assolutamente ricordare la trama: Un gruppo di operaie che hanno perso il lavoro a causa del fallimento della fabbrica in cui lavoravano, decidono di investire la liquidazione per pagare un killer professionista che uccida l'ex padrone. Vi rendete conto dell'assurda genialità di questo plot? Basterebbe quest'idea a far gridare al miracolo, ma c'è molto di più e il risultato è esilarante. Tra soluzioni narrative da applauso, trovate surreali e fugaci riflessioni sulla comune condizione del vivere, Louise Michel fila dritto verso la sua meritata e commovente conclusione, facendoci provare completa empatia per le vite dei due protagonisti. Due esseri umani da amare in modo incondizionato, per la loro singolarità e la loro fragile assurdità, due schegge inpazzite, generate da un Big Bang chiamato genere umano e ritrovatesi, finalmente pronte a precipitare di nuovo sulla terra, tra i loro simili, non più separate, ma unite, anzi abbracciate.
LA SCENA CHE VALE IL FILM
Una su tutte è spettacolare, senza svelarvi nulla, vi dirò solo che ne è protagonista la cugina malata terminale di Michel.
VOTO
Se avete da 00 a 13 anni: Carino ma un pò noioso, 6
Se avete da 13 a 20 anni: Molto carino, 6,5
Se avete da 20 a 30 anni: Bellissimo, 7,5
Se avete da 30 a 40 anni: Fantastico, 8
Se avete da 40 anni in su: Splendido, 8,5
Louise Michel (Francia 2008)
Regia di Gustave de Karvern e Benoit Delepine
Con Yolande Moreau, Bouli Lanners
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Commedia
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