KING KONG: Senza tempo


King Kong, ho visto l'ennesima versione di King Kong. Quello del '33 lo hanno visto tutti i cenefili e quello prodotto da De Lurentiis lo hanno amato tutti quelli che hanno più o meno la mia età (37). I miei coetanei purtroppo ricorderanno anche un terrificante seguito, sempre targato De Laurentiis e frutto dei sempre sopravvalutati anni '80. Poi è arrivato Peter Jacson, reduce dai fasti della trilogia del Signore degli Anelli. Devo essere sincero, lo avevo snobbato al momento della sua uscita al cinema, non lo avevo minimamente considerato al suo debutto in dvd e l'avevo deliberatamente ignorato nei suoi passaggi sul satellite. Ora come il canone della tv, mi si è ripresentato in edizione blue ray e questa volta ho ceduto, infine capitolando. Detto questo, diciamolo chiaramente, King Kong è un grandissimo film, una storia che si dimostra essere senza tempo, pronta a cavalcare le onde del tempo per toccare il cuore di altre decine di generazioni. Ancora ricordo quando vidi il "mio" Kong al cinema, ne rimasi folgorato, ero un bambino e da allora per me la settima arte non è stata più la stessa. Jackson, regista sempre personale ma soprattutto sensibile, guarda con infinito amore al passato, regalandoci una cosa davvero rara per il cinema di oggi: la meraviglia. Non parlo di effetti speciali (ora anche filmacci come Kaw o Bats 2 hanno effetti speciali quasi decenti) ma della straodinaria avventura che investe i protagonisti sull'isola del teschio e che lascia letteralmente a bocca spalancata. Indigeni cattivissimi e raccapriccianti, animali preistorici di tutti i tipi, cadaveri a badilate e un Kong scatenato. Il resto del film non è da meno, l'incipit è lento ed ha il respiro dei vecchi film di Hollywood, mentre la parte finale a New York alterna cardiopalma a romantica poesia. Chiude il film, l'esatta riproposizione della battuta finale del film del '33, lasciando l'amante di cinema colpito, il cinefilo soddisfatto ed il sottoscritto sinceramente commosso. Senza tempo, al di là del bene e del male.

LA TRAMA IN DUE PAROLE
Questa volta sono davvero due parole: King Kong.

LA SCENA CHE VALE IL FILM
L'ora abbondante di film ambientata sull'isola del teschio.

L'ANGOLO DELL'INTRIGANTE NOZIONISMO
Un paio di chicche per cinefili. Verso l'inizio, Jack Black cerca un'attrice per il suo film e ad un tratto gli viene in mente il nome di Fay (ovviamente Wray), ma il suo collaboratore lo blocca dicendogli che purtroppo è impegnata a girare un film con la RKO. Fay Wray è la star del primo King Kong e ovviamente la RKO era la casa cinematografica che lo produsse. Un'altra scena vede un comandante in una jeep inciare le truppe contro il gigantesco scimmione, la parte è interpretata da Donald Sutherland, in un cameo non accreditato (la scena però credo sia compresa solo nell'extended cut del film). In ultimo uno dei miei primi ricordi è proprio legato a King Kong, infatti nel '76 (anno di uscita del film di De Laurentiis) venne organizzato una specie di tour nei parchi di divertimento italiani. Io, i miei genitori e il mio immancabile cugino, visitammo un tendone a Fiabilandia (Romagna) dove giaceva la testa e un braccio del King Kong realizzato da Carlo Rambaldi. Un ricordo indelebile, un'emozione incredibile.

VOTO
Se avete da 00 a 13 anni: Bellizzzzzimoooo, 10

Se avete da 13 a 20 anni:
Bellissimo, 10
Se avete da 20 a 30 anni:
Bello, 8
Se avete da 30 a 40 anni:
Calde lacrime, 10
Se avete da 40 anni in su:
E' King Kong..., 6


King Kong (Usa 2005)
Regia di Peter Jackson

Con Naomi Watts, Jack Black, Adrien Brody.

Nessun commento: